Menu principale:
La sua pittura è lo specchio sincero del suo animo, ha delle grandi vedute che sembrano volere abbracciare il mondo a cui appartiene.
Nei suoi quadri esprime un senso di grande meraviglia per i fenomeni naturali come lo scorrere delle stagioni e la stessa natura che ripropone, sulle sue tele.
Magnifici giochi di luci e ombre sembrano provenire da altre dimensioni di vita.
La sua tecnica oleografica ha come stile un senso intrinseco di neorealismo.
Avendo, nel corso degli anni, cambiata la sua tecnica sia la critica, che il pubblico lo definiscono "il pittore degli angeli".
Dotato di una forte e spontanea sensitività, dipinge in uno stato di trance, lasciandosi guidare da una musa superiore.
Questa nuova ispirazione lo aiuta nella realizzazione di nuove opere, così che l'artista possa esprimere una realtà che sembra appartenere ad un’altra dimensione.
Peke è un poeta che sa cogliere i vari elementi artistici, che popolano la stessa natura terrena, tanto è vero che i quadri assumono diversi stati emozionali in chi li osserva.
Tra giochi di luci ed ombre che nascono nei suoi tramonti e nella stessa vegetazione, la tela si anima catturando la profondità dell'anima, proiettandola in una nuova dimensione che sembra accompagnare lo spettatore oltre il tempo e lo spazio.
È generoso l'artista, lo è davvero soprattutto nel trasmettere a piene mani la bellezza di una natura che sempre e comunque è vissuta come amica perché fa parte del mistero del creato.
Il poeta del colore fa di Peke Sacchero un artista completo, proprio perché egli sa sempre raggiungere toni di intensa potenza espressiva.
(Dott. Prof. Antonino De Bono)
*** *** *** *** *** ***
"Il nostro artista è un uomo simpatico a prima vista, dotato d'un suo particolare carisma pittorico, e anche molto riservato. E' sempre stato amato dai più giovani, dagli amici e dai suoi stessi allievi, nonché gli estimatori. Nelle sue tele dipinge prevalentemente paesaggi, oltre a figure artistiche di singolare pregnanza.
Peke ha il dono di calarsi nella DRAMMATURGIA dell'evento naturale, captando il soffio della terra, lo spirare del vento, il sussurrio delle messi e lo stormire delle foglie, con una vena celebrativa di alto intendimento poetico. Singolare la tensione delle nubi in rivoluzione, la giostra magistrale dei tramonti dove le esperidi paiono esternare i rossi infuocati nel mitico Eden, prima del vespero. Questa celebrazione dei nembi e dei cumuli si apre ad un inno paradisiaco che coinvolge cielo ed acqua, come in uno dei suoi quadri: " Volo della speranza".
C'è in ogni opera di Peke Sacchero un'allusione al simbolo, sposato ad un neo-
Il pittore è signore incontrastato dei grandi scenari cosmici. C'è nel colore una forza vibrante, una potenza espressiva, un radicale abbandono degli schemi quotidiani, per richiamarsi ai grandi astrattisti americani.
Questa pittura che coinvolge l'effetto surnaturale della natura, ha in sé un'intima suggestione, perchè gioca su di una forte intensità cromatica, si avvale di effetti speciali, ottiene una purezza di intenti che s'apparenta all'assoluto ed al misticismo delle sfere aristoteliche.
Sono impressioni poetiche e filosofiche che Peke trae da un serbatoio cosmico e che traluce dal profondo. Se vogliamo trarne una quintessenza dinamica diciamo che i riflessi junghiani e freudiani sorgono come un'estasi suggestiva ed evocativa delle cento essenze disincarnate.
Una pittura che si affida alla libertà compositi, pur soggetta ad un rigoroso controllo del colore.
Ciò che emerge da tutta l'opera è il trionfo apologetico della LUCE".
(Dott. Prof. Antonino De Bono)
Critico e Perito Artistico del Tribunale di Milano
*** *** *** *** *** ***